Che dire di questa poesia di Vasco Mirandola, letta stasera nel nostro primo Venerdì poetico da Simona Garbarino e da me ieri, sul display dello smartphone? Che dire che non sia già detto, in apparente semplicità, da Vasco? Ecco il testo:
Questa felicità qui
di Vasco Mirandola
Qualcuno dice
ci sono ben altre cose
che danno felicità
io dico che è anche il panino
con prosciutto e formaggio
preparato con cura
ben arredato di tovagliolini di carta
riposto in un bel sacchetto
di carta croccante
perché oggi andremo a Venezia
c’è
che scivoleremo
come anguille
tra la gente
di contorno ci sarà il mare
e sarò contento
all’ora di pranzo
quando tireremo fuori il panino
fatto con le nostre mani
le nostre mani sante
È un’istantanea preventiva di un istante, se mi passate il gioco di parole. La felicità pre-vista nella preparazione della stessa felicità. Perché – scusate la mia pedante tautologia, ma è il concetto che voglio sottolineare – l’essenza di quella felicità è proprio nell’averla prevista e preparata in anticipo, con semplici gesti di condivisione che anticipano gli altri che ci saranno (ed è fantastico esserne certi). Un sabato del villaggio senza retrogusti amari, quindi. Anzi, l’unico gusto squisito è quello del delizioso panino farcito d’amore, oltre che di prosciutto e formaggio.
Vasco ci manda la cartolina di questo doppio momento ed è questa cartolina che ho voluto rappresentare.
Descrizione dell’immagine.
Un acquerello di uno scorcio di Venezia come una vecchia istantanea color seppia.
Due gondole dondolano attraccate ai pali del canale. In controluce, due innamorati si offrono reciprocamente i panini da addentare.
Perché la “foto ricordo” è seppia e non a colori? Perché i colori li hanno già dentro le persone felici.
Alcuni versi della poesia circondano il tutto:
Qualcuno dice
ci sono ben altre cose
che danno felicità
io dico che è anche il panino
con prosciutto e formaggio
preparato con cura
perché oggi andremo a Venezia
e sarò contento
all’ora di pranzo
quando tireremo fuori il panino
fatto con le nostre mani
le nostre mani sante
C’è il titolo e il nome dell’autore
Questa felicità qui
Vasco Mirandola
#Aglaja
Potrei risponderti con le parole di Neruda “confesso che ho vissuto”…
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…e tutto il tempo occorrente fino al realizzarsi della felicità prevista è già felicità. Si è un bellissimo quanto vero “concetto”. La carta croccante m’ha riportato indietro nel tempo, alle mie di scampagnate 😌
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