Ho scelto questa tra le tre poesie di Vasco Mirandola lette da Simona Garbarino, questa sera nel “Venerdì poetico” de “La finestra sull’anima”, perché ho vissuto questa scena, nella mia vita, e quindi ho solo dovuto cambiare il cartello della stazione per rivivere quel momento…
Ecco il testo:
Si può fare lo stesso con un foglio e una matita?
di Vasco Mirandola
Questo è il quadro
Stazione di Verona
Lui, che per farlo
ha dovuto abbassarsi un po’,
(perché è più alto)
la ferma
le prende la testa tra le mani
come quella di un bambino
di più
come una tazza di tè
quando fa freddo
anzi
forse prende le misure
per vedere se ci sta ancora dentro
(deve essere così)
le ha dato un bacio
(lei ha gradito come è venuto)
le ha preso la borsa
(anche se non pesava)
le ha fatto scansare un’ape
(o una mosca)
l’ha presa per mano
(una mano piccola)
l’ha alzata fino al primo scalino
Poi ha dovuto staccarla
(la mano)
non poteva tener fermo
anche tutto il treno
Una poesia col controcanto (le parole tra parentesi, così importanti), la piccola storia di un arrivederci per una lontananza che già pesa prima di esserci. Una cinepresa sembra seguire il movimento dei due innamorati, si sofferma sui particolari che costituiscono l’azione reale e quella pensata. I gesti piccoli della cura dell’uomo per la donna, l’impossibilità di rendere impossibile la partenza e quindi la dolcezza degli istanti che mancano al viaggio di lei: tutto viene seguito nei dettagli, accompagnandoci al tenero, surreale finale di quella mano che vorrebbe arrestare il treno.
Descrizione dell’immagine.
Il quadro, come scrive Vasco, è la stazione di Verona. Sotto la pensilina i due innamorati non sanno sciogliersi da quell’ultimo abbraccio. Lui tiene tra le mani la testolina di lei, lei la inclina per raggiungere le labbra di lui. Il treno è già sul binario, pronto al moto, ma una mano grande e aperta, come quella strappata a un colosso, ne blocca la partenza: è il desiderio sognato del non separarsi mai che diventa icona concreta di questo amore.
Sopra il cartello blu della stazione (VERONA porta nuova), ho scritto: “Questo è il quadro”
Intorno ai due innamorati stretti nel loro bacio questi versi:
“La ferma
le prende la testa tra le mani”
“Le ha dato un bacio
(lei ha gradito come è venuto)”
“L’ha presa per mano
(una mano piccola)”
Sopra il treno è scritto:
“Poi ha dovuto staccarla
(la mano)”
E lungo il treno:
“Non poteva tener fermo
anche tutto il treno”
Sotto la pensilina il titolo e il nome dell’autore:
“Si può fare lo stesso con un foglio e una matita?”
Vasco Mirandola.
P.S.: Sì Vasco, si può. Se non ti rimane altro, si può.
#Aglaja