Figure, La finestra sull'anima

Su di lui passa una strada comoda

Recupero, volendola illustrare per mio esclusivo piacere, una delle poesie di Vasco Mirandola che Simona Garbarino ha letto ieri sera, nel nostro salotto poetico “La finestra sull’anima” (che da questa settimana diventa non più quotidiano ma settimanale. Perdonateci, ma il lavoro ci sta ammazzando).

Ecco il testo

Su di lui passa una strada comoda
di Vasco Mirandola

Bisogna dire
che lui ha proprio un altro tempo
tu gli parli
come stai?
Cosa stai facendo?
e lui lì
sospeso
un tempo più lungo di una pausa
non è da tutti fermarsi così
Ma dato che
lui suona la tromba
e il pianoforte
è possibile che sia rimasto impigliato
tra qualche nota/noto
sparito in uno spartito/dico
e che faccia fatica la faccia
a rientrare in quel corpo assemblato
capitato per caso nel mondo
Il tema del tempo sospeso, lo stiamo constatando in queste letture, affascina (e come potrebbe non essere così?) Vasco Mirandola, e in questa poesia il dettato lessicale e del significato si veste di giocosa malinconia, grazie all’uso di giochi fonici e omofonici, scambi/aggiunte di lettere e altre deliziose preziosità grafosemantiche.
La parola chiave, “sospeso”, è appesa e isolata, come quest’essere perdutosi nella musica da lui suonata. Ecco, questo, a mio avviso, è un particolare importante. Il protagonista suona, interpreta, forse addirittura crea la musica che lo sospende dal tempo altrui, dalla vita banale del corpo cui appartiene e con cui il suo genio (nel senso letterario di spirito) deve fare i conti. Inventa il mondo altro, quello vero, quello dell’arte (ne avevo già fatto cenno nell’altra poesia che avevo illustrato “Di tutto quello che accade dal silenzio in poi”), il mondo dove lui trova rifugio: il tempo lì ha un altro valore, una nuova dimensione, un significato diverso.
Allora, sulla base di queste mie riflessioni, ho creato l’immagine che vado ad illustrarvi, se avete ancora un po’ di pazienza nel seguire il mio sproloquio.

su lui passa una strada comoda

Descrizione dell’immagine.
È semplicissima. Abbiamo il foglio di uno spartito. Incastrato tra i righi del pentagramma, è seduto un manichino di legno con le giunture pieghevoli. Sul suo viso aleggia un vago sorriso che si riflette nello sguardo, perso chissà in quali pensieri. Accanto, appesa anch’essa ai righi, la sua tromba. Tra le note e negli spazi, sono scritti i versi della poesia. In alto, ad aprire lo spartito, il titolo “Su di lui passa una strada comoda”. In basso, a chiuderlo, il nome dell’autore, Vasco Mirandola
P.S. se vi pungesse la curiosità di sapere che musica è scritta sullo spartito, potete andare a sentirla qui:
https://www.youtube.com/watch?v=qlZAwpzGevM

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