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Desidera? 1) Simona

Da “Poesie del Risveglio” di Simona Garbarino, Editrice Zona

Desidera?
50 grammi di poesia per favore.
Che tipo di poesia?
Come… che tipo?
Beh… abbiamo poesia per i dolori forti,
poesia per la guerra
e le battaglie perdute
poesia per la solitudine
poesia che induce al sorriso
poesia per gli abbandoni
poesie d’amore trite e ritrite
poesie esibizioniste anche un po’ circensi
poesie del sussurro e della penitenza
poesie dello slancio euforico
poesie dello strazio
poesie della carne
dell’oblio
della solita speranza
patriottiche
depresse per i giorni di pioggia
salvifiche per i giorni di vento,
e molto altro ancora
e sull’ultimo scaffale…
ma non credo risponda al suo caso…
Perché? Che contiene?
Poesia per i perdenti.
Perdenti?
Sì, per coloro che perdono
parole, occasioni, tempo,
desideri, libertà, rispetto, fede,
amori, orientamento… cose così.
Guardi, faccia 500 grammi e
incarti tutto con carta
assorbente per favore:
non vorrei perderla per via.
Saggia cautela, signora.
Sì… sorprendentemente saggia,
signore.

500 g di poesia2

8 pensieri su “Desidera? 1) Simona”

  1. Io non sono una poetessa, mi piace solo giocare con le parole e con le rime. E riconoscere cosa si nasconda dietro sillabe più o meno in metrica. Leggendo le tue, riconosco l’angoscia meccanicistica del vivere e la filosofia che vi è sottesa.

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    1. Ci si acconcia alla perdita e si è spesso smarriti: saperlo aiuta ad affrontare con grazia e ironia certi passaggi (non certo a renderli meno dolorosi). Quanto al paragone con la Bishop, sono certa che Simona ne sarebbe lieta 🙂

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      1. SENILITÀ

        La memoria mi difetta
        me ne accorgo poco a poco
        (le sinapsi troppo in fretta
        fanno male il loro gioco).

        Mi dimentico le chiavi,
        il telefono, la penna,
        (ma non come mi chiamavi
        qui la mente non tentenna).

        Ho scordato la patente
        e quel certo appuntamento
        (non mi importa più di niente
        e neppure mi lamento).

        Non ritrovo quelle carte
        ho perduto il portafoglio
        (riconosco ancora l’arte
        ed ancor so quel che voglio).

        Ho smarrito anche il futuro
        è svanito piano piano
        (non vi è nulla di sicuro
        più non trovo la tua mano).

        Alla fine sarà il nulla
        perché è lì che poi si arriva
        (sarò bimba nella culla
        sarò morta ancora viva).

        Aglaja

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      2. AVANZANDO
        Pezzi di me portano via
        A morsi i giorni
        Ma quel che avanza, dicono
        Son sempre io
        Per esserti sottratti, gioie
        Ed affetti sembran fatti
        Ma quel che avanza, dicono
        Son sempre io
        E i tagli nella carne
        Li vedo e sento, eppure
        Quel che avanza, dicono
        Sia ancora e sempre io

        Molto bella la tua quanto “poeticamente” una schifezza la mia, ma è solo per confermarti che conosco bene il mood… ahimè

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