Da brava prof preparo test
(“I Romanov?”, “Germania est?”)
quelli d’ingresso, poi, specialmente,
(“Che cos’è ‘esso’? “Declina il presente…”)
mi fanno orrore, vorrei evitarli,
mi freme il cuore, in mente ho tarli:
“Ingresso a cosa?” – mi chiedo sempre –
“Chi entrare osa? Con quali tempre?”.
Il test più duro, ormai ho imparato,
sarà il futuro, già declinato.

Può essere la soluzione.
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se le declinazioni diventano estreme, anche la visione delle cose si ribalta

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